Giornata delle Foibe domani iniziativa di celebrazione, al Monumento ai Caduti di tutte le guerre In ricordo di quei tragici fatti “Si stima” scrivono la Lega Sansepolcro e Valtiberina Toscana ed il gruppo giovani della vallata “che oltre alle vittime dei campi di concentramento, almeno 5000 innocenti italiani, siano stati brutalmente assassinati dai partigiani comunisti” sindaco Fabrizio Innocenti scritto ai dirigenti scolastici invitandoli a promuovere iniziative per diffondere la conoscenza di quei tragici fatti

sansepolcro monumento ai caduti di tutte le guerre

Sansepolcro- Giornata delle Foibe domani verrà ricordata con una iniziativa di celebrazione, alle 11.30, al Monumento ai Caduti di tutte le guerre. In ricordo di quei tragici fatti “Si stima” scrivono la Lega Sansepolcro e Valtiberina Toscana ed il gruppo giovani della vallata “che oltre alle vittime dei campi di concentramento, almeno 5000 innocenti italiani, siano stati brutalmente assassinati dai partigiani comunisti “titini”, nell’area della Dalmazia, durante e immediatamente dopo il termine della seconda Guerra Mondiale. La caccia all’italiano fu talmente feroce, da spingere circa 300.000 nostri connazionali a cercare rifugio in madrepatria, dove vennero peraltro accolti nel migliore dei casi con indifferenza, se non con odio, perchè ritenuti sostenitori del regime fascista. Si può parlare di “pulizia etnica” con buona approssimazione, visto lo stesso comportamento riservato agli albanesi del Sud della Jugoslavia nello stesso periodo storico, e con riferimento alle forti similitudini con ciò che è accaduto nel corso della Guerra Civile balcanica 1991 – 1995, durante la quale, le stragi degli eredi titini, sono state condannate dal Tribunale Internazionale dell’Aia (Srebrenica 8000 morti). L’offensiva dei partigiani comunisti, non fu rivolta a militari, appartenenti all’esercito contrapposto, ma la furia si scatenò contro la popolazione civile inerme, colpevole solo di appartenere all’etnia italiana. A riprova di quanto affermato, ricordiamo che nell’area di Zara, dove non ci sono cavità carsiche, molti italiani, anche famiglie intere bambini compresi, vennero gettati in mare con un sasso al collo, lapidati o fucilati. Inoltre i partigiani titini, antesignani dei moderni Talebani, distrussero e dettero alle fiamme monumenti, libri e documenti, tutto ciò che trovavano di “italiano”. Per questo lo consideriamo un massacro, da ricordare, e per questo riteniamo che la definizione di Martiri delle Foibe, sia la più calzante.”. Inoltre, il sindaco Fabrizio Innocenti invece ha scritto ai dirigenti scolastici invitandoli a promuovere iniziative per diffondere la conoscenza di quei tragici fatti tra i giovani.

Anna Maria Citernesi