Katia Dell’Omarino 7 anni dal delitto d’impeto Polverini reo confesso in regime di semilibertà

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Sansepolcro- Sono passati 7 anni dal delitto d’impeto, l’omicidio di Katia Dell’Omarino, commesso da Piter Polverini che sconta nel carcere di Orvieto la condanna a 14 anni di reclusione, confermata dalla Cassazione nel gennaio del 2020, dopo che in appello, nel 2018, il giovane di San Giustino umbro si era visto ridotta la pena di 2 anni per riconoscimento delle attenuanti generiche. Polverini reo confesso è ora in regime di semilibertà, per 4 giorni al mese può uscire di carcere incontrare i familiari e restare nello stesso territorio comunale per poi fare ritorno in carcere la sera stessa del giorno di uscita, benefici di legge e comportamento irreprensibile nella casa circondariale dove lavora come cuoco, in precedenza incensurato e poi anche ravveduto. Polverini nella notte tra l’11 ed il 12 luglio del 2016 prese a pugni e martellate la Dell’Omarino nel corso di un litigio per soldi degenerato, la donna chiedeva qualche spicciolo in più dopo un rapporto sessuale con il Polverini alla periferia del centro cittadino, lo scatto d’ira incontrollata del Polverini che colpendola anche con un martello le sfigurò il volto scaricandola sul greto del torrente Afra. Il cadavere fu avvistato da alcuni passanti sul sovrastante ponte la mattina stessa, il colpevole dell’omicidio individuato poco dopo 2 mesi di accurate indagini dei carabinieri di Sansepolcro che con le prove del delitto commesso si recarono a casa del Polverini a San Giustino umbro per arrestare, a quel punto, il reo confesso.

Anna Maria Citernesi