E’ agli arresti domiciliari imprenditore 8 indagati, uno funzionario della Regione Marche, tangenti per lavori pubblici ed appalti truccati L’indagine ha avuto inizio nel 2021, l’esecuzione aveva pregiudicato in modo sostanziale la salubrità degli ecosistemi fluviali fine di ricavarne massimi profitti dalla commercializzazione del materiale legnoso prodotto dagli interventi

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Sansepolcro- E’ agli arresti domiciliari un imprenditore biturgense di Badia Tedalda tra 8 indagati, dei quali uno è un funzionario della Regione Marche, per tangenti per lavori pubblici ed appalti truccati. Le misure cautelari sono state disposte dal Gip del Tribunale di Ancona. L’indagine ha avuto inizio nel 2021 a seguito di denunce di lavori pubblici contrari alle normative paesaggistiche ed ambientali, le attività investigative sono condotte dai carabinieri forestali di Ancona ed Ascoli Piceno in collaborazione con i colleghi di Macerata, Pesaro Urbino ed Arezzo. Indagini complesse su appalti per un importo di 1.200.000 euro di interventi su fiumi per finalità di contrasto al rischio idraulico ed al dissesto idrogeologico, compresi ingenti tagli di vegetazione ripariale, l’esecuzione, con le ipotesi dei carabinieri forestali, confermate anche dai consulenti della Procura di Ancona, aveva pregiudicato in modo sostanziale la salubrità degli ecosistemi fluviali al solo fine di ricavarne massimi profitti dalla commercializzazione del materiale legnoso prodotto dagli interventi. Sono ipotizzate turbative e corruzione in almeno 5 lavori pubblici. Oltre al funzionario indagato, che si sarebbe adoperato per favorire le imprese amiche, in cambio tra l’altro di forniture di legna da ardere, utilizzo di veicolo con spese per carburante e altro a carico dell’imprenditore, pagamento di una festa di laurea, pranzi o cene in ristorante, interventi di riparazione meccanica ed elettronica di autoveicoli, forniture di telefoni e di tablet e di ingente quantitativo di olio exravergine d’oliva di produzione locale, condizionando gli esiti delle gare attraverso rivelazioni di informazioni riservate, altri due colleghi sono indagati per falso e rivelazione di segreti d’ufficio.

Anna Maria Citernesi