Gestione dei rifiuti interviene il consigliere regionale della Lega Marco Casucci “Il modello di gestione dei rifiuti in Toscana è profondamente sbagliato e crea problemi ambientali ed economici. Noi vorremmo separare la raccolta rispetto alla pianificazione impiantistica. Il modello di gestione integrata su ambiti ottimali di dimensioni grandi è un fallimento”

marco casucci consigliere regionale lega

Valtiberina Toscana- Gestione dei rifiuti undici sindaci aretini, tra cui Anghiari, Monterchi e Sansepolcro, hanno scritto una lettera rivolgendosi a chi ricopre ruoli più alti o andrà a ricoprirli a settembre, cioè a consiglieri regionali e candidati al Parlamento, protestando perché si attivino e denunciando un sistema di gestione in Toscana che di fatto non dà loro voce in capitolo, dovendo sottostare a continui aumenti di tariffe e con i comuni che si ritrovano a fare gli esattori delle tasse. “Le preoccupazioni dei sindaci aretini” interviene il consigliere regionale della Lega Marco Casucci “testimoniano quanto possa incidere la governance e la pianificazione regionale, sia sulle istituzioni locali, sia sui cittadini. Il modello di gestione dei rifiuti in Toscana è profondamente sbagliato e crea problemi ambientali ed economici. Noi vorremmo separare la raccolta rispetto alla pianificazione impiantistica. Non è un’invenzione nata a caso, ma strutturata sulle indicazioni presentate da tempo dall’Agenzia nazionale per la concorrenza. Il modello di gestione integrata su ambiti ottimali di dimensioni grandi è un fallimento. Per questo riteniamo indispensabile separare la gestione della raccolta, che dovrebbe essere gestita sulla base di due criteri, 90 mila abitanti o 100 mila tonnellate di rifiuti anno, rispetto alla pianificazione e gestione degli impianti di smaltimento, che per loro dimensione economica necessitano di concessioni lunghe e aree di competenza ampie. In questo modo i comuni, singoli o associati potrebbero valorizzare e monetizzare la raccolta e sarebbero incentivati a governare questo processo nel miglior modo, così da trovare sbocchi sul mercato. Infatti quante volte si sente parlare di impianti di trattamento meccanico biologico? Ma se le persone nelle loro abitazioni fanno un’adeguata selezione, a cosa servirebbero queste strutture? Se gli utenti fanno una selezione puntuale, perché questo sacrificio o comunque questa compartecipazione al ciclo integrato non viene considerato in termini tariffari? Ecco che allora ognuno dovrebbe pagare per ciò che produce in termini di rifiuti; al contempo, chi seleziona in modo valido, dovrebbe essere premiato. Tutto questo si può fare con la tariffa puntuale. I sindaci della provincia di Arezzo giustamente si lamentano e noi siamo con loro, rilevando come dopo due anni di giunta Giani, ancora il piano rifiuti non sia stato neppure presentato al consiglio”.

Anna Maria Citernesi