Dazi Usa Ufficio Studi Confartigianato 36 miliardi in fumo per il Made in Italy Il presidente di Confartigianato Imprese Arezzo Maurizio Baldi “Subito un patto tra Stati Uniti e UE per proteggere i distretti aretini”

Arezzo- “36,7 miliardi di euro in esportazioni che verranno persi nel biennio 2025-2026 sono un colpo durissimo per migliaia di piccole imprese manifatturiere. È urgente un accordo duraturo tra Unione europea e Stati Uniti sui dazi, per ridare stabilità ai mercati e prospettive alle nostre imprese artigiane” Maurizio Baldi presidente di Confartigianato Imprese Arezzo commenta i dati contenuti nell’ultimo report dell’Ufficio Studi di Confartigianato “Tendenze dell’economia e della congiuntura nell’era dell’incertezza, tra dazi e tensioni geopolitiche”. L’analisi del sistema produttivo italiano, riportata dal documento, sottolinea le criticità derivate da una congiuntura globale incerta, dalle tensioni geopolitiche e dal ritorno delle guerre commerciali. Le previsioni riviste dalla Commissione europea stimano per l’Italia una crescita del PIL dello 0,7% nel 2025, molto inferiore al +1,0% atteso nelle previsioni di primavera. L’export, che nel 2024 ha ristagnato (-0,5%), mostra solo segnali deboli di ripresa, con una previsione di crescita ridotta al 2,1% per quest’anno. “Per le imprese del nostro territorio, in particolare quelle della meccanica e della moda, questo rallentamento rappresenta un vero e proprio ostacolo al rilancio produttivo” sottolinea Baldi “se non si interviene subito con azioni coordinate a livello europeo, rischiamo di bruciare anni di lavoro per posizionare i nostri prodotti nei mercati internazionali”. Il report evidenzia inoltre come l’effetto combinato della minore domanda globale e delle barriere commerciali stia penalizzando fortemente la manifattura italiana: nel primo trimestre del 2025, la produzione industriale è cresciuta solo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, e resta in calo su base annua (-3,1%). In confronto, la Germania registra un dato meno negativo (-1,9%), segno di una maggiore capacità di assorbire gli shock esterni. “Occorrono politiche industriali nazionali mirate e più coraggiose” prosegue Baldi “ma soprattutto una visione chiara dell’Europa che difenda la competitività delle nostre micro e piccole imprese. Le PMI non possono essere lasciate sole a gestire crisi globali che impattano direttamente su ordini, fatturati e occupazione”. La sospensione per 90 giorni delle tariffe tra Stati Uniti e UE e la riduzione dei dazi tra USA e Cina sono secondo Baldi “segnali importanti, ma insufficienti. Servono accordi strutturali, non tregue temporanee. Senza un’intesa politica forte, il rischio è che l’instabilità continui a paralizzare investimenti e scelte imprenditoriali”. Il report completo di Confartigianato, disponibile online, offre un’analisi dettagliata anche su altri indicatori economici chiave, tra cui consumi, investimenti pubblici e privati, mercato del lavoro, turismo e andamento dei prezzi dell’energia.