Dall’inattività all’opportunità investire sui giovani e sul loro talento il Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Arezzo per contrastare il fenomeno Neet e supportare il diritto al lavoro

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Arezzo- In Italia lo evidenzia un recente comunicato nazionale di Confartigianato Imprese sono 1,4 milioni i giovani tra i 25 e i 34 anni che risultano inattivi: il 23,4% della popolazione in quella fascia d’età. Un dato allarmante, soprattutto perché oltre un quarto possiede una laurea, segnale evidente del profondo mismatch tra competenze acquisite e reale fabbisogno delle imprese. Anche in Toscana il fenomeno resta rilevante: secondo l’ultimo approfondimento Irpt 2024 il 13,8% dei giovani tra i 15 e i 29 anni si trova nella fascia Neet. Un valore più basso della media nazionale ma ancora superiore a quella europea, sufficiente a rappresentare una criticità strutturale per lo sviluppo regionale. La situazione è confermata anche a livello locale. Il Rapporto Oxfam 2024 sulla dispersione scolastica rileva nella provincia di Arezzo una quota significativa di studenti in ritardo nel percorso di studi e una dispersione esplicita e implicita ancora rilevante. Nonostante i miglioramenti oltre 1 studente su 7 alle superiori (15,3%) resta indietro di almeno un anno. A questi elementi si sommano la diminuzione demografica e le difficoltà di continuità educativa, creando condizioni che aumentano il rischio di futura inattività giovanile. “Questi numeri non sono semplici statistiche” commenta Laura Paffetti presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Arezzo “sono storie di ragazzi che non riescono a trovare il proprio spazio. Non per mancanza di volontà, ma perché manca un collegamento reale tra percorsi formativi e mondo delle imprese. Anche nel nostro territorio incontriamo giovani disorientati, che non sanno come valorizzare il proprio talento o interpretare correttamente il mercato del lavoro”. Per dare una risposta concreta Confartigianato Arezzo sta proseguendo il proprio impegno con il progetto Costruttori di Futuro: incontri nelle scuole, testimonianze dirette degli artigiani, percorsi di orientamento personalizzato, esperienze in impresa e opportunità di apprendistato per accompagnare i giovani verso scelte professionali consapevoli e solide. “Vogliamo aiutare i ragazzi a riconoscere il proprio talento e a trasformarlo in mestiere” prosegue la presidente Paffetti “creando percorsi su misura, in dialogo costante con scuole, famiglie e il sistema produttivo artigiano, che oggi più che mai ha bisogno di nuove competenze e nuove energie”. L’obiettivo è chiaro: contrastare l’inattività giovanile significa investire nel futuro della comunità. “Offrire ai giovani un’opportunità professionale” aggiunge “non è soltanto un gesto di responsabilità sociale, ma una scelta strategica per la crescita del nostro territorio”.